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Renaissance Music in Croatia
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Donna questi occhi miei che sempre sono
Ogni loco m'annoia ou'io non miri
Poscia che tanto ogni terreno obietto
Fiume gentil che da scogliese vene
S'io veggio perle piagge i fiumi presti
Io fugo in selue per uscir da'l laccio
Nella staggion che si riveste l'anno
Se'l freddo vento che da'l petto spiri
Donna gentil non t'ammirar ch'io scriva
Ecco ch'io torno con pietosi accenti
Questa faretra e questi strali d'oro
Porgete Muse al vostro servo aita
Se da quest empia febre acerba e forte
Se la beltá del viso al ciel gradita
Credo che stanco già da gl'anni Giove
Io veggio apertamente
Due gratie alme divine in ciel gradite
Spesso mi stringe à desiar la morte
Si come suol sopra una riva amena
Mentr'io d'Amor mi doglio e mi lamento
Vivace cor ch'in foco eterno ardendo
Hor ardo in ghiaccio, e hor ne'l foco tremo
A' duo fioretti é l'esser mio conforme
Quel charo fior ch'io porto in mezzo'l core
Non mi lamento già ch'io muoro amando
Il non pensar che sotto un dolce riso
Amor che d'aure già tranquille e pure
Odo che nella mente mi ragiona
Tal'hor io prego Amor ò che miscioglia
Amaraci e Hiacinti
Io veggio un novo Sol che viè piu splende
Donna gentil che ne' begl'occhi porti
Dolcezza al cor non più sentita mai
Tacer non posso è forza che di suore
Benigna stella di tranquilla calma
Si dolci voglie Amor per voi m'inspira
Mai non si iude il piu leggiadro viso
Alma divina chiusa in mortal velo
S'io havessi forze pari al gran desio
Questa cui nulla par veder si spera
A' par di questa Angelica figura
Questa de'l terzo ciel Anima rara
Chi'l sommo ben sentir qua giu desia
Quand'io rivolgo gl'occhi in quella parte
Donna mentr'io vi miro
Quel che cantando in dolci rime sparse
Scaldava il sol già l'un è l'altro corno
Un piu bel fior che si vedesse unqu'anco
De'l seno d'Adria alla finistra riva
Ecco descritta in lagrimosi versi
Il Trimerone
Se sono tre i modi della imitatione. Lib. X.
Se l'antiche poesie, imitarono, con Armonia, e con Ritmo. Lib. IX
Se di Istoria, formar si possa poesia. Lib. VIII.
Se Empedocle fu Poeta minore, ò maggior d'Omera. Lib. VII.
Se la favola più che il verso sia propria del Poeta. Lib. VI.
Se Poesia si possa fare in prosa. Lib. V.
Se il Poeta sia imitatore. Lib. IIII.
Se la Poesia sia imitazione. Lib. III.
Se la Poesia nacque per la cagioni da Aristotile assegnate. Lib. II.
Del furore poetico. Lib. I.
Mercatura, in quali persone sia lodevole
Vsura, detestata da' Canoni
Padre di famiglia, fugga gli acquisti illeciti
Acquisti illeciti, sieno fuggiti dal Padre di famiglia
Vsarai, di quanto danno sieno alle Città
Ladroni, men cattivi de gli usurai
Vsurai, biasimati
Concilio Niceno, danna l'usura
Catone biasima gli usurai
Thalete Milesio, & suo guadagno
Guadagno, come si cavi dal danaro
Mercantia, & sua natura
Famiglia, si mantien commoda con l'agricoltura
Instrumenti, necessarij per l'agricoltura
Xenofonte, loda l'agricoltura
Ricchezze, in quanti modi si acquistino
Agricoltura, lodata
Seneca, biasima l'avaritia
Spartani, nemici dell'avaritia
Auaritia, scompiglio delle case
Padri di famiglia non sieno avari
Diogene, biasima gli avari
Avaritia, fuggasi da' padri di famiglia
Possessioni siano private
Bene tempori, cercati con giustitia
Regole per governo delle possessioni
Possessioni, come debbano essere coltivate dal Padre di famiglia
Principi, guasti da gli adulatori
Adulatori dannosi a Principi
Serve, che regole debbano osservare 113. quali esser citij debbano imparare
Matrone, fuggano la famiglirità della serve 113. che oblighi habbiano con le serve
Servi, necessarij in una famiglia 101. Servi di specie diverse 102. Servi non sieno aggrauati souerchiamente da i padroni 103. Serui, quali sieno indegni d'esser rispettati 104. Seruo per natura, non sia messo a negotio d'ingegno 105. Sieno deuoti della religione 106. con quanta affabilità debbano esser trattati 107. come obediscano mal uolentieri 108. Serui per fortuna 109. Serui diuenuti liberi 110. Se debbano esser ammessi alla conuersatione de i Padroni 111. à quali regole sieno soggetti 112. quali debbano esser meglio trattati
Regole per le padrone di casa con le serventi
Secreti, quando si possano manifestare a' servi
Regole per ogni forte di servi
Padroni, fuggano la crudeltà co' servi. 103. a quali non debbano portar rispetto 104. non dia negotio d'ingegno al servo per natura. 105. se debba conversare con servi 106. Padroni divenuti serui 110. Padroni, se debbano conversar con gli schiavi
Fortuna variabile, ne' suoi corsi
Osea, di Rè divien servo
Hester di serva Regina
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